22 aprile 2010

Earth Day: tribute

E' bene ricordare, con un misero omaggio in confronto al tanto che si potrebbe fare, una giornata come l'Earth Day, anche se ogni singolo giorno dovrebbe essere un'occasione per ribadire il fatto che conservare e proteggere la Terra significa conservare e proteggere noi stessi. Non sono uno scienziato, non sono un sociologo o un antropologo, nemmeno un geologo - non sono un'etichetta, sono semplicemente un uomo, il risultato di un tango tra forze naturali alle quali mi sembra di dovere una parte dei miei pensieri. La Terra è campo di addestramento alla vita, è il suono flautato del silenzio lungo i pendii delle montagne eterne, un vecchio sdentato e magnifico che racconta storie di mare. La Terra è arte, deflagrazione di sensi, è un musico che spreme la sua scatoletta per le vie del borgo. La Terra siamo noi - e ci stiamo annientando.

Andai nei boschi per vivere con saggezza, vivere con profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.

Henry David Thoreau, Walden

Prendetevi ora qualche minuto e ascoltela, osservatela, fatevi fulminare.

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e con il sottofondo appropriato...


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2 commenti:

Elena ha detto...

Splendida l'immagine del vecchio che racconta storie di mare :)

Luisa ha detto...

Bellissimo...condivido ogni parola, ogni immagine. Siamo figli della Terra, madre maltrattata dalle nostre avidità, dalla nostra ingratutide. Basterebbe così poco per ricambiare il suo amore gratuito, glielo dobbiamo. Come scrisse un capo indiano: la terra non appartiene all’uomo, bensì è l’uomo che appartiene alla terra!

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